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Roccia Ghiaccio Neve
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dic 5, 2022

Il Metodo e i Maestri d’Arrampicata IAMAS


Si aprono nuove prospettive per il Metodo grazie alla nascita di IAMAS - Associazione Italiana Maestri di Arrampicata Sportiva. In questo articolo ripercorro la storia che ha reso possibile questo traguardo.
Cari amici del Metodo,
sono lieto di annunciarvi alcune importanti novità riguardanti le Tecniche del Metodo e l’insegnamento delle stesse. Per maggiore chiarezza, devo ripercorrere alcuni passaggi dei principali accadimenti degli ultimi 30 anni.
Il Metodo ha iniziato a svilupparsi verso la fine degli anni ’80. Coerentemente con le modalità di apprendimento delle capacità coordinative, le Tecniche e le Progressioni sono nate e cresciute dapprima lentamente, per poi svilupparsi in profondità e con precisione fin nei dettagli, in modo sempre più rapido ed esaustivo. Il percorso compiuto fino ad oggi è notevole e, agli occhi di chi non conosce la storia e ignora i tre decenni e mezzo di continua ricerca sul campo, può apparire una meta imponente, ma anche lontana e difficile da raggiungere.
In realtà, uno degli obiettivi della Tecnica consiste proprio nel ridurre i tempi dell’apprendimento, evitando gli errori e i tortuosi percorsi secondari che creano ostacoli ai praticanti, allontanandoli dalla meta finale. Le tecniche più importanti riguardano anche i contenuti trasversali, cioè quelli comuni alle varie attività motorie: essi sono stati messi a fuoco dapprima sulla roccia, per poi poter essere trasferiti in discipline che sono differenti solo in apparenza. La cronologia dei libri che ho scritto ripercorre fedelmente le fasi evolutive dello sviluppo del Metodo. Mentre la tecnica dell’arrampicata su roccia continuava negli anni ad acquisire contenuti, sempre più completi e precisi, le conoscenze si trasferivano in modo del tutto naturale all’arrampicata su ghiaccio e, successivamente, allo scialpinismo (salita e discesa) entrando per la prima volta nel merito della gestione del peso (carico) nelle differenti tecniche e a seconda del tipo di neve, con contenuti completamente innovativi.
Ma proprio nel momento in cui “Sciare oltre le piste” (Versante Sud 2017) vedeva la luce, prendeva corpo un nuovo argomento, forse il più importante di tutti. Esso, infatti, semplifica e allo stesso tempo approfondisce tutti gli elementi più rilevanti della Tecnica del movimento che sono comuni alle differenti discipline. Nella pubblicazione “Matrici del Movimento e Tecniche della Camminata” (Monte Meru Editrice, 2022) si entra nel merito di come trasferire le conoscenze da un settore all’altro ma, soprattutto, si fa un importante passo in avanti per semplificare la conoscenza e l’apprendimento della Tecnica del movimento in generale. Questa ora può essere studiata e messa in pratica nella “normale” attività della camminata, svincolandosi da tutti quegli elementi che complicano l’apprendimento, come la verticalità del terreno in arrampicata o la difficoltà data dai differenti tipi di neve nel caso dello sci.
Faccio ora un passo indietro. Nella seconda metà degli anni ’90, dopo la pubblicazione dello storico libro “L’Arte di arrampicare”, Ed. Mediterranee ’93, che ottenne subito il riconoscimento del premio CONI, alcune Guide Alpine particolarmente lungimiranti (in realtà un gruppo ristretto di cui Andrea Sarchi fu il promotore) mi chiesero di illustrare alla nostra categoria professionale i primi risultati della mia ricerca. Ritenendo giusto diffondere le conoscenze, diedi la massima disponibilità a condividere le innovazioni tecniche e didattiche da me sviluppate in una ottica sempre più “scientifica” e sportiva. Infatti, per la prima volta, l’arrampicata poteva liberarsi delle false credenze che la vedevano come una attività approssimativa, le cui azioni motorie erroneamente definite come “istintive”, erano generalmente improvvisate, vaghe e casuali. Inoltre, grazie alla Tecnica del movimento, in quegli anni iniziava a prendere una forma precisa anche la didattica dell’arrampicata, grazie proprio a quel contenuto (la Tecnica) che può essere trasmesso agli altri, come punto di partenza per l’acquisizione dei movimenti “migliori”, corretti e naturali, in direzione anche di quella maggiore efficacia e sicurezza cui ambivano, in realtà, tutti i praticanti.
L’esperimento portato a termine nell’ambito della nostra categoria (quella delle Guide Alpine) non diede frutti, in quanto molti erano contrari e alcuni perfino ostili. Basti ricordare che il testo scritto per il Collegio Nazionale (Progressione su Roccia, Vivalda Editore 1998 – Cardo d’Argento al Festival di Trento), esaurito in breve tempo, non fu ristampato ed è tuttora introvabile. Qualche sporadico tentativo di riprendere l’argomento fu portato avanti negli anni successivi da una minoranza isolata di collegi regionali. Pochi anni fa un paio di Guide seguirono la prima parte della formazione per istruttori ufficiali del Metodo Caruso® (scuola IAMA del Club Alpino San Marino): ricordo ancora le espressioni di meraviglia quando “toccarono con mano” i contenuti della Tecnica, rendendosi conto che si trattava di qualcosa di importante, organico e unico, che la categoria delle Guide non conosceva, a eccezione degli aspetti più superficiali. Ma anche questa esperienza non andò a buon fine, per questioni “collaterali”, i colleghi si ritirarono prima di finire il percorso formativo e i rapporti tra la categoria delle Guide Alpine e il Metodo si interruppero lì.
Nella seconda metà degli anni 2010, fu deciso che le Guide Alpine e gli AMM che partecipavano ad attività inerenti il Metodo da me organizzate, non potessero ricevere i relativi crediti formativi. Per comprendere bene questa decisione bisogna ricordare che, come gli addetti ai lavori sanno, i professionisti sono obbligati alla formazione continua su tematiche inerenti alla professione. Non riconoscere i crediti derivanti da una certa attività, equivale a dire che quella stessa attività, con tutti gli argomenti trattati, non rientra nelle competenze della professione. In altri termini, è estranea all’attività della categoria.
Inizialmente, oltre a me anche altri colleghi rimasero amareggiati dalla vicenda, a causa anche di alcuni gravi e tristi episodi intercorsi, in quanto credevamo che la Tecnica del movimento rientrasse o, meglio, dovesse rientrare nelle competenze della categoria. Ma la decisione dei “vertici” era chiara e inequivocabile. Bisogna considerare poi che quella decisione, evidentemente, rispettava il volere della maggioranza delle Guide, dato che fu accolta senza opposizione. D’altra parte, occorre considerare che per imparare le tecniche del Metodo bisogna ricevere una formazione mirata, molto approfondita e duratura nel tempo: è impossibile in pochi giorni di formazione o di aggiornamento imparare le tecniche correttamente e acquisire le competenze necessarie per saperle insegnare. Esattamente come sarebbe assurdo credere che possa essere sufficiente fare qualche sporadica salita alpinistica per diventare un professionista come la Guida Alpina.
Finalmente, tutto divenne improvvisamente chiaro. Dopo tanti anni, anche io capii che il Collegio Nazionale aveva le sue ragioni. La legge 6/89 è in parte obsoleta ma in qualche modo precisa. In sostanza, le Guide Alpine si occupano di accompagnamento, di ascensioni, scalate, salite su roccia e ghiaccio e di scialpinismo. Il titolo di “Maestro di Alpinismo” introdotto negli anni ’80 (quando io stesso divenni Guida Alpina), soprattutto grazie al nostro collega e amico Luigi Mario, chiarisce definitivamente il senso della professione. Anche l’insegnamento delle tecniche alpinistiche rientra nelle attività professionali ed esclusive della categoria delle Guide Alpine. D’altra parte, ci sono guide che praticano altri “metodi” (ad esempio, utilizzando elastici con cui connettere gli arti degli allievi).
Ritengo giusto che venga rispettata la volontà delle persone e che ciascuno segua la via del proprio cuore, senza limitazione alcuna, in modo che l’utente finale possa scegliere ciò che considera meglio e più adatto alla sua natura. E ciò a maggior ragione ritengo sia valido anche per i professionisti.
In ogni caso, credo che anche una persona meno preparata o poco esperta in ambito legislativo possa facilmente comprendere come tutto ciò che esuli dalle attività alpinistiche, di fatto, non rientri nelle attività delle Guide, in particolare in quelle attività che per legge sono esclusive della categoria.
Moltissimi miei colleghi da molti anni sono favorevoli alla nascita della figura del Maestro di Arrampicata, professione che esiste da decenni in altri paesi, ma non in una Italia che tanto per cambiare era rimasta molto indietro. In effetti, bisogna riconoscere che reprimere e ostacolare lo sviluppo di nuove iniziative e di nuove professioni non è mai cosa buona. Il settore dell’arrampicata sportiva sta vivendo una notevole crescita, sia in falesia che nel settore agonistico, grazie anche agli ultimi importanti sviluppi della FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana) in ambito CONI, ottenuti con l’attuale presidenza di Davide Battistella. L’arrampicata sportiva è stata inserita per la prima volta tra le discipline olimpiche alle Olimpiadi di Tokio del 2020. Tutto ciò determina un aumento continuo di nuovi praticanti in tutta Italia, con un evidente beneficio lavorativo anche per tutta la categoria delle Guide Alpine (anche se, purtroppo, i grandi numeri possono determinare un importante impatto ambientale). Per queste ragioni, credo che quantomeno la maggior parte delle Guide Alpine saranno favorevoli alla nuova figura professionale del Maestro di Arrampicata, recentemente nata nel nostro Paese.
IAMAS (Associazione Italiana Maestri di Arrampicata Sportiva) è stata fondata nel 2020 da un gruppo di persone in possesso di alcune qualifiche del settore ma, soprattutto, esperte nelle tecniche del Metodo Caruso® in quanto formate direttamente da me in tanti anni di attività, sia come praticanti che come istruttori ufficiali del Metodo nella scuola IAMA del Club Alpino San Marino.
IAMAS ha presentato domanda al MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico) per chiedere il riconoscimento ai sensi della legge 4/2013 relativa alle professioni non organizzate in ordini e collegi. Nel 2022 il MiSE ha accolto la domanda, inserendo l’associazione IAMAS nell’elenco delle professioni non regolamentate istituito presso il MiSE. Finalmente, anche l’Italia ha colmato, almeno in parte, il suo ritardo. La peculiarità dei Maestri di Arrampicata (MAS) IAMAS consiste nell’insegnamento della Tecnica di movimento del Metodo Caruso® in arrampicata sportiva e delle Matrici del Movimento (altra peculiarità del Metodo).
Per quanto posso valutare in qualità di esterno all’Associazione, l’iniziativa è estremamente positiva e il MiSE è stato molto oculato in quanto ha riconosciuto una professione nuova, precisamente delineata, che esula completamente dall’ambito delle competenze alpinistiche, esclusive della categoria cui appartengo, cioè quella delle Guide Alpine. Infatti, i Maestri IAMAS insegnano una Tecnica precisa (il Metodo Caruso) che esula dalle competenze delle Guide (come spiegato più sopra) e che è sempre più seguita anche all’estero. Un sistema organico esaustivo e ben dettagliato, basato su una ricerca di oltre trenta anni, la cui qualità è testimoniata anche dalle pubblicazioni e dai premi ottenuti. Personalmente sono contrario a una generica figura di maestro di arrampicata che accompagna i clienti in falesia, senza una solida base di conoscenza della tecnica del movimento e dell’insegnamento, in quanto ritengo che l’accompagnamento sulla roccia rientri a pieno titolo nelle attività delle Guide Alpine.
Inoltre, la professionalità di IAMAS e la volontà di agire nel migliore dei modi è sottolineata dal fatto che, di recente, sono stato personalmente coinvolto nel supervisionare la formazione dei nuovi maestri, in quanto è fondamentale (anche nei confronti del Ministero) garantire la massima qualità e professionalità della formazione, così come dell’insegnamento delle tecniche del Metodo. Come nel precedente caso delle Guide Alpine, mi sono messo a disposizione, con lo scopo di favorire il bene comune non solo dei maestri attuali, così come di quelli futuri, ma soprattutto di quegli allievi e praticanti che sempre più numerosi chiedono di imparare le tecniche autentiche del Metodo: la mia consulenza a IAMAS è esclusivamente focalizzata sulle Tecniche del Metodo ed esula dalle competenze specifiche della Guida Alpina.
I livelli dei Maestri IAMAS sono due:
1. Il Maestro di 1 grado insegna la prima parte delle tecniche del Metodo (quelle fino alla Progressione a Triangolo a Vertice Fisso), rivolgendosi soprattutto ai principianti e alle persone che vogliono iniziare ad approfondire la Tecnica
2. Il Maestro di 2 grado insegna anche le tecniche avanzate e di livello più alto.
Cari amici, questa è l’informazione che volevo condividere, certo di fare cosa gradita. Dall’inizio di questo anno, chiunque voglia entrare nel vivo della tecnica del movimento e della “filosofia” del Metodo (evitando le tante imitazioni improvvisate e superficiali presenti nel mercato), oltre alla scuola IAMA del Club Alpino San Marino, può rivolgersi ai professionisti IAMAS, avendo la certezza di ricevere un insegnamento autentico e originario. Un passo in avanti molto importante per tutti noi.
Un caro saluto, con l’augurio di sempre migliori arrampicate
Sotto, nell’immagine, il sottoscritto insieme ai primi storici fondatori degli Istruttori ufficiali del Metodo Caruso®:
Marco Antonetti
Paolo Aprile
Stefano Scarinci
Micaela Solinas
Roberto Stacchini